A darne notizia è l’Associazione sindacale professionisti militari (Aspmi) di cui tra l’altro sono proprio i due fondatori – Francesco Gentile e Leonardo Mangiulli – ad essere tra i maggiori promotori di questa misura nata nel corso del confronto che ha portato al riordino dei ruoli e delle carriere nel 2018 con lo scopo di tutelare i militari con poca anzianità poiché questi non hanno goduto di molti dei vantaggi dell’operazione.
È stata così prevista la possibilità di recuperare, fino a una certa soglia rivista annualmente, l’Irpef – con relative addizionali regionali e comunali – versata sui trattamenti accessori, ma solo a coloro che alla fine dell’anno risultano avere un reddito inferiore a 28.974 euro (in realtà la soglia iniziale era di 28.000 euro, ma è aumentata a seguito degli ultimi rinnovi di contratto).
A chi spetta il bonus defiscalizzazione
Aspmi ha svelato le prime anticipazioni in merito al bonus defiscalizzazione che verrà riconosciuto a inizio 2024 per i servizi resi nel 2023. Ad averne diritto saranno coloro che alla data del 1° gennaio 2023 risultavano in servizio presso uno dei corpi delle Forze Armate – Capitanerie di Porto comprese – ma va ricordato che il bonus spetta anche agli appartenenti alle Forze di Polizia (sia a ordinamento civile che militare).
Come anticipato, ad averne diritto sono solamente coloro che sono a inizio carriera, visto che la soglia di reddito entro cui stare è pari a 28.974 euro. Lo scorso anno – con bonus pagato a inizio 2023 – il personale delle Forze Armate interessato ha toccato le 49.227 unità: per quello in corso, invece, la cifra non è ancora nota ma possiamo comunque anticipare quale sarà l’importo massimo riconosciuto grazie al bonus.
fonte: Money.it